Faenza 20 aprile 2024 incontro su Pietro Nenni e la guerra civile spagnola. Resoconto

La vita di Pietro Nenni è stata lunga e piena, ed ha attraversato con spirito ribelle tutti i
momenti, le fasi storiche fondamentali del Novecento. Nato nel 1896 a Faenza da famiglia
poverissima ed orfano di padre a cinque anni, da giovane è repubblicano, organizzatore di
scioperi dei cavatori di marmo, dei contadini e dei braccianti, segretario della Camera del
Lavoro repubblicana di Forlì. Dal 25 al 27 settembre 1911 organizza assieme ai socialisti
lo sciopero contro la guerra di Libia finendo ferito ed incarcerato. Dal 7 al 13 giugno del
1914 è tra gli organizzatori della cosiddetta “settimana rossa” nelle Marche, per protestare
contro l’uccisione di tre manifestanti nel corso delle proteste per guerra coloniale in Libia.
Favorevole all’intervento italiano allo scoppio della prima guerra mondiale, parte
volontario come soldato semplice e partecipa alle battaglie sul fronte dell’Isonzo. Nel dopoguerra, dopo un breve periodo di simpatia per il nascente fascismo, matura posizioni critiche verso le sue idee precedenti e aderisce al partito socialista, nel contempo viaggia
in vari paesi europei come giornalista. Diviene redattore capo e poi direttore de “L’Avanti!”.
Perseguitato dal regime fascista, nel 1926 espatria clandestinamente in Svizzera raggiungendo in seguito Parigi. Nel frattempo aveva avuto quattro figlie con la moglie Carmen, che lo aggiunge a Parigi. Nel frattempo è nominato segretario del partito e
diviene anche membro dell’Internazionale Operaia e Socialista. Tutta l’attività di Nenni all’interno del Partito Socialista da un lato sarà intesa a mantenere l’autonomia del partito ed a riunificare le varie correnti esistenti opponendosi ad una
fusione con il Partito Comunista – Pcd’I, dall’altro a creare un ampio fronte antifascista
attraverso la collaborazione con lo stesso Partito Comunista. Nel 1934 promuove il primo patto d’unità d’azione tra PSI e Pcd’I in Francia. Il 4 agosto 1936 atterra in Spagna dove nel frattempo è scoppiata la guerra civile assieme al segretario dell’Internazionale
Socialista Louis de Brouckère. Nel settembre del 1936 partecipa alla riunione di Parigi che
sfocia nell’accordo tra PSI, PCd’I e PRI per la creazione di una Legione italiana antifascista in Spagna. Essendo nel frattempo state formate le prime Brigate Internazionali, la Legione sarà sostituita dal battaglione poi brigata Garibaldi, la XII Internazionale.
Anche in Spagna Nenni cercherà in vari modi di mantenere l’unità politica delle varie componenti della brigata. Va ricordata la sua adesione all’intervento armato a fianco della Repubblica spagnola sin dai primi mesi di guerra anche contro l’opinione di esponenti
importanti della Internazionale Socialista. Nell’estate del 1937 quando Pacciardi propone di sciogliere la Brigata e ritorna in Francia, Nenni si impegna con successo perché ci ripensi, torni in Spagna, riprenda il comando e continui in questo modo l’aiuto alla Repubblica e la collaborazione antifascista con i comunisti. Quando poi Pacciardi scopre di essere stato nel frattempo allontanato e spostato ad altri incarichi, si rammarica per il modo in cui questa scelta era stata presa, senza una discussione ed un chiarimento con i
soldati della Garibaldi, ma resta convinto della prosecuzione dell’impegno unitario dei tre maggiori partiti antifascisti nella Garibaldi ed anzi auspica un rafforzamento della presenza socialista.
Rientrato in Francia dopo la sconfitta della repubblica spagnola, Nenni è messo in minoranza in seno al suo stesso partito, la direzione viene assunta da una segreteria collegiale. Sono anni tristi, con Nenni in domicilio coatto in un paesino dei Pirenei Orientali
dopo l’occupazione nazista della Francia e la formazione dello stato collaborazionista di Vichy, poi arrestato, tradotto in Italia e confinato a Ponza. Anni funestati dalla notizia della morte della figlia Vittoria in campo di sterminio nazista. Con la caduta del fascismo e la liberazione, è nuovamente segretario generale del partito. In seguito, dopo la guerra, lo sappiamo deputato alla Costituente e Ministro degli Esteri. Dalla collaborazione elettorale con il PCI nelle liste di Fronte Democratico Popolare, passerà ad una progressiva presa di
distanza dai comunisti dopo i fatti di Ungheria del 1956. Con il varo della formula di centro- sinistra è vicepresidente del consiglio dal 1963 al 1968. Nel 1964 mancherà per poco l’elezione a Presidente della Repubblica. Nel 1970 è nominato senatore a vita. Gli ultimi
decenni di vita politica sono quelli delle battaglie coraggiose ma anche delle scelte discutibili, una delle principali, a mio parere, il sostegno alla segreteria Craxi.
Il ruolo di Nenni nella guerra di Spagna è stato ricordato a Faenza, sua città natale, il 20 aprile 2024. all’incontro, promosso dall’ANPI Faenza, dall’AICVAS e dalla Fondazione Nenni. Per l’AICVAS è intervenuto Marco Puppini con una relazione su La guerra civile in
Spagna e l’intervento italiano. Antonio Tedesco, direttore scientifico della Fondazione Nenni, ha parlato della partecipazione ed il contributo di Nenni alla guerra. Alberto Fuschini, presidente dell’ANPI di Faenza ha svolto una relazione sugli anni della seconda
guerra mondiale e immediato dopoguerra Dalle Brigate Internazionali alle Brigate partigiane. Infine Francesco Pitrelli della direzione regionale del PSI, che ha sostituito l’avvocato e giornalista Enzo Maraio che non ha potuto essere presente, ha esposto
alcune riflessioni a conclusione dell’incontro.

Marco Puppini