Quale miglior modo di festeggiare le donne, in prossimità della ricorrenza
dell’8 marzo 2015, se non con un libro sull’apporto delle antifasciste italiane alla guerra civile spagnola dal 1936 al 1939?
Il 28 febbraio, presso il Centro Culturale Concetto Marchesi, è stato presentato “Non avendo mai preso un fucile tra le mani”, 67 biografie di donne italiane che combatterono in Spagna.
Bruno Casati, presidente del Centro, prendendo spunto dall’Introduzione al volume di Laura Branciforte, ha messo l’accento sul fatto che in forza di quell’esperienza il “concetto di solidarietà si convertì in azione politica superando le tradizionali e ottocentesche connotazioni benefico-assistenziali del termine” attribuito fino ad allora alle donne.
Debora Migliucci, direttrice Archivio del Lavoro Cgil, ha ricordato che per la prima volta in Europa la nuova Costituzione voluta dalla Repubblica ampliava i diritti della donne, a cominciare dal diritto di voto, il divorzio, l’aborto, il salario, portandoli allo stesso livello degli uomini.
Infine lo storico Marco Puppini, uno dei due autori del libro insieme con Augusto Cantaluppi, ha ricostruito il difficile percorso per rintracciare le biografie di queste donne. A dimostrazione, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che in uno stesso evento storico la visibilità e l’importanza dell’apporto femminile rimangono oscurati, nascosti dietro le pieghe di un eroismo quasi completamente declinato al maschile, nonostante gli ideali di eguaglianza e libertà che durante la guerra di Spagna ispirarono e unirono i combattenti di entrambi i sessi.
Nicoletta Petrus, con la sua voce, e Alberto Gramolini, con la sua chitarra, hanno eseguito canti di Spagna e canti di lotta contro lo sfruttamento e per l’emancipazione femminile, che spesso si sono trasformati in coro grazie alla partecipazione coinvolta ed entusiastica del pubblico in sala. In particolare alla fine della serata che si è chiusa con Bella ciao e l’Internazionale.