La Catalogna ricerca DNA all’estero per poter identificare i resti dei brigatisti internazionali nelle fosse comuni.

Articolo apparso il 22 maggio 2021 sulla pagina web di COPE (Cadena de Ondas Populares Españolas. Proprietà di Radio Popular, radio generalista ma di tendenza cattolica).

Autrice: Rossi García Ávila

LA CATALOGNA RICERCA DNA ALL’ESTERO PER POTER IDENTIFICARE I RESTI DEI BRIGATISTI INTERNAZIONALI PRESENTI NELLE FOSSE COMUNI.

La Generalitat estenderà e renderà accessibile la propria banca DNA ai familiari dei brigatisti internazionali scomparsi durante la Guerra Civile al fine di identificare i circa 2.000 volontari sepolti nelle fosse comuni della Catalogna, dei quali sono già stati rinvenuti parzialmente i resti nelle zone in prossimità del fronte dell’Ebro.
La direttrice generale della piattaforma Memoria Democrática della Generalitat, Gemma Domènech, ha spiegato in una intervista rilasciata alla agenzia EFE che il progetto è intitolato “Robert Hale Merriman”, in omaggio al celebre brigatista statunitense a cui si è ispirato Ernest Hemingway per delineare il personaggio di Robert Jordan, protagonista di “Per chi suona la campana”.

CIRCA 2.000 BRIGATISTI SCOMPARSI
Merriman, un economista californiano capo dello stato maggiore della XV Brigata in cui combattevano i volontari internazionali è caduto nel 1938 nei pressi dell’Ebro – non si sa se sia caduto in battaglia o se sia stato vittima di una esecuzione da parte delle truppe franchiste- e fino ad ora non hanno avuto successo i vari tentativi di trovare il suo cadavere. L’ultimo tentativo risale a tre anni fa grazie a una ricerca effettuata da un’équipe interdisciplinare dell’Università di Barcellona (UB).
Gli storici ritengono che, dei 40.000 volontari accorsi in Spagna provenienti dai più di cinquanta paesi di tutto il mondo in difesa della Repubblica, almeno 2.000 di essi hanno subito la stessa sorte di Merriman in Catalogna.
Lo stato di avanzamento dei lavori relativi alla ricerca messa in atto dal governo catalano, che nell’ultima legislatura ha ripreso forza con la apertura di 35 fosse dalle quali sono stati recuperati 480 corpi, permette di nutrire speranze di identificare e di restituire ai familiari i resti dei brigatisti scomparsi in territorio catalano.
Infatti, sono già stati ritrovati i resti di due volontari britannici nello scavo presso la fossa del Mas de Santa Magdalena, un recinto usato dall’esercito repubblicano come ospedale da campo durante i mesi più cruenti della Battaglia dell’Ebro.

UN ANELLO, ELEMENTO CHIAVE PER IDENTIFICARE UN BRIGATISTA DI BIRMINGHAM
Il primo indizio sulla presenza di brigatisti in quella fossa è stato fornito dal taccuino del dottor Miquel Gras Artero, un medico dell’ospedale che vi aveva segnato un elenco dei feriti in battaglia ai quali non aveva potuto salvare la vita; tra i nomi segnati risultano due nomi stranieri.
Inoltre, come confermato dagli storici, considerando che in quell’ospedale erano andati a finire numerosi feriti appartenenti alla XV Brigata, poiché ubicato sulle linee di evacuazione dei combattenti repubblicani, “potrebbero anche esservi i corpi dei brigatisti internazionali tra il centinaio di corpi recuperati”, afferma Doménech.
Nella fossa dell’ospedale è stato trovato un anello con l’incisione di una data e il nome di un gioielliere di Birmingham, città di provenienza di due brigatisti che avevano attraversato la linea di evacuazione di Santa Magdalena, fatto che ha permesso alla Generalitat di rintracciare le loro famiglie e offrire loro la possibilità di fornire il DNA al fine dell’identificazione dei resti.
Ora si sta cercando di stabilire dei contatti con le famiglie di Birmingham attraverso le autorità municipali: “Trovare i resti è importantissimo, ma dire alle famiglie che, probabilmente, il loro congiunto è stato trovato qui, può colmare un vuoto doloroso”, dice Domènech.La direttrice generale afferma che, a seguito dell’esperienza del protocollo di scavo delle fosse attuato dalla Generalitat, è stata riscontrata “la necessità di sistematizzare e di estendere la ricerca all’estero”, e di sostenere con forza la “ricerca inversa” al fine della identificazione degli scomparsi.

UN “KIT” PER I CAMPIONI DI DNA
Da anni esiste un’anagrafe o censimento al quale chiunque fosse interessato a recuperare il corpo di un congiunto scomparso in Catalogna durante la Guerra Civile può registrarsi. Fino ad ora, la Generalitat ha cercato nelle fosse comuni scavate la corrispondenza del DNA dei resti trovati con quello delle persone iscritte a tale anagrafe.In quest’ultimo anno, invece, le ricerche hanno preso a funzionare in direzione opposta, cioè, i tecnici addetti ai lavori, partendo dai resti trovati negli scavi cercano di rintracciare i familiari delle persone sepolte al fine di identificarle mediante il loro DNA.La Generalitat vuole estendere l’anagrafe degli scomparsi anche all’estero –anagrafe consultabile anche in inglese e in francese- attraverso le delegazioni della Generalitat all’estero, le associazioni di memoria storica o quelle dedicate alle Brigate Internazionali. Sono già avvenuti dei contatti con associazioni in Italia, Gran Bretagna, Irlanda, Stati Uniti e Nuova Zelanda.
Alle famiglie straniere interessate a fornire il loro profilo genetico sarà inviato un kit contenente i dispositivi per far sì che possano prendere da sé i campioni di DNA senza bisogno di effettuare viaggio alcuno.
La banca dispone già del materiale genetico di Daniel Czitrom, presidente onorario dell’Associazione Brigata Abraham Lincoln -della quale facevano parte i 3.000 brigatisti statunitensi-, il quale cerca suo zio Benjamin Barsky, scomparso in guerra mentre combatteva nelle file repubblicane.