Un muro condiviso contro il neofascismo

Qual era quest’anno il modo migliore di celebrare la Festa della Repubblica? Mentre sui cieli di Roma sfrecciavano le Frecce Tricolori, le 10 associazioni antifasciste di partigiani e deportati più rappresentative -e fra queste AICVAS- hanno presentato il forum che, attraverso il coordinamento permanente di idee e iniziative comuni, ha tra gli obiettivi quelli di ribadire e rilanciare i valori della Resistenza, diffondere la conoscenza della recente storia italiana, difendere la Costituzione e la democrazia rappresentativa, affermare i diritti umani e combattere ogni forma di razzismo e di discriminazione.
Il Forum è nato ufficialmente il 2 giugno, ma da tempo se ne sentiva l’urgente necessità, alla luce degli avvenimenti che -purtroppo sempre più spesso- insozzano le cronache del nostro Paese e rendono indispensabile impegnarsi nella lotta quotidiana contro ogni discriminazione e contro ogni razzismo, con la severa applicazione delle leggi di argine ai rigurgiti neofascisti. E precisa è stata la scelta simbolica del luogo per la sua fondazione: il Nuovo Cinema Aquila nel quartiere romano del Pigneto, testimone di una storia di riscatto nota a tutti i romani.
Un progetto unitario, dunque, sancito con la firma di una Carta dei valori e degli intenti sottoscritta da Anpi, Aicvas, Aned, Anei, Anfim, Anpc, Anppia, Anrp, Fiap, Fivl, come base ideale di un percorso condiviso contro ogni tentativo revisionistico e in difesa dell’autonomia della ricerca storica, fattore, questo, molto caro alla nostra associazione.
Dopo i saluti della presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati e del presidente della Camera, Roberto Fico, hanno suscitato emozione gli interventi delle realtà federate: Luca Aniasi (Federazione Italiana Associazioni Partigiane), Serena Colonna (Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti), Anna Maria Cristina Olini (Associazione nazionale partigiani cristiani), Dario Venegoni (Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti), e quello di chiusura del presidente dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo, che ha ribadito l’appello rivolto a tutti i sindaci per sollecitare l’intitolazione di piazze, vie, giardini e scuole a chi ha combattuto per la libertà.

Vivo interesse, infine, ha suscitato la lectio della storica dell’Istituto Nazionale Ferruccio Parri, Isabella Insolvibile, sulle origini della Repubblica: “È nata nelle carceri -ha spiegato la studiosa- nei luoghi di confino, nelle strade in cui sono stati massacrati di botte e di olio di ricino gli antifascisti. È nata in Spagna tra i volontari delle Brigate internazionali, che capirono prima di altri quanto fosse importante impegnarsi in Europa, in qualsiasi parte d’Europa, perché anche l’Italia fosse libera. È nata tra i fuoriusciti in Francia, costretti a lasciare tutto e spesso non al sicuro neanche così. È nata nei campi di prigionia dei diversi colori -giallo per gli ebrei, marrone per i rom, rosso per i politici, viola per i testimoni di Geova, nero per gli asociali, rosa per gli omosessuali- in questa ossessione di dividere tutto rigorosamente, in quel mondo che poi non era altro che bianco e nero. Nero, soprattutto”.