I reduci della guerra di Spagna nelle Forces françaises libres Pietro Ramella

Ne “La retirada”1 avevo affrontato l’odissea di cinquecentomila repubblicani spagnoli in fuga dalla Catalogna nel febbraio 1939 di fronte all’avanzata delle truppe franchiste. Odissea che nei suoi aspetti più tragici conobbe: l’inumano internamento in campi di raccolta improvvisati, la deportazione nei campi di sterminio nazisti, la partecipazione alla Resistenza francese, l’arruolamento nelle Forze della Francia libera, con un conseguente elevato numero di morti.
Grazie ad Internet ho potuto approfondire alcuni aspetti dell’ultimo punto, con riguardo non solo agli spagnoli, ma anche ai reduci delle Brigate internazionali, che non poterono o non vollero rientrare nei loro paesi d’origine e che si arruolarono nelle Forces françaises libres (Ffl), create da De Gaulle dopo il famoso discorso del 18 giugno 1940 con cui chiamava i francesi a continuare la lotta contro i tedeschi. All’atto dell’internamento, le autorità francesi invitarono i militari fuggiaschi a scegliere tra il ritorno forzato in Spagna e l’arruolamento nella Legione straniera. Ambedue le opzioni erano invise, in quanto la prima prevedeva, dopo un processo senza alcuna garanzia giuridica, la quasi sicura fucilazione, mentre la seconda era ugualmente rischiosa, dati i venti di guerra che spiravano sull’Europa per uomini già provati da tre anni di dure battaglie. Inoltre il Comintern, poiché erano in corso le trattative per la definizione del Patto di non aggressione tra l’Urss ed il Terzo Reich, aveva disposto che i comunisti non si arruolassero, scegliendo la clandestinità. Circa 9.000 stranieri accettarono di arruolarsi nella Legione, di cui 3.000 spagnoli, 1.800 tedeschi, 800 cecoslovacchi, 780 belgi, 639 italiani2 e 615 polacchi. Furono concentrati a Sidi Bel Abbes in Marocco per l’addestramento e circa 2.000 di loro furono incorporati nella costituenda 13e Demi-brigade (13e Dble)3. A fine marzo del 1940 Francia ed Inghilterra decisero di intervenire a fianco della Finlandia attaccata dall’Unione Sovietica e formarono un corpo di spedizione di cui fece parte la 13e Dble, ma due eventi concomitanti (la richiesta d’armistizio della Finlandia all’Urss e l’invasione tedesca della Norvegia) indussero a dirottarlo nel paese dei fiordi.
(continua…)  Leggi e stampa il testo completo